La storia di Daniel Angulo Fiascunari raccontata nel suo post su facebook

A 18 anni, quando ho iniziato a lavorare, è nata in me la voglia di emigrare, di vivere in Europa, di poter viaggiare e conoscere altre realtà e società; la quotidianità, lo studio, il lavoro e/o la routine facevano relegare quel sogno; tuttavia, quasi 2 anni fa (aprile 2021) è riapparso, con forza, determinazione e persino veemenza.

Ho scoperto che la cittadinanza italiana non ha limiti generazionali (cosa che in famiglia contava da anni), ho scoperto che era possibile, ma non sapevo che sarebbe stato così difficile; Quando ho iniziato questa avventura, alcuni mi hanno preso per matto, dicevano che non c’era modo di cercare antenati dalla seconda metà del 1800, documenti in Italia, Mollendo, Arequipa (una città del Perù), ecc…

Non avevo avuto molti contatti con la famiglia Fiascunari (da cui proviene l’ascendenza italiana) tuttavia, tutto ciò non ha intaccato il mio desiderio, il mio progetto e il mio obiettivo.

Quando tutto si è complicato (perché il consolato italiano in Perù non riceveva richieste) ho deciso di viaggiare, nell’avventura ho scelto di andare nel paese del mio avo (padre del mio trisnonno), non ho mai fatto una cosa migliore decisione… nonostante ciò, tutto è stato difficile, raccogliere i soldi per il viaggio, parlare con l’azienda per continuare a lavorare da remoto, fare un viaggio molto lungo (incluso perdere un volo a Madrid), dopo un viaggio di 55 ore sono arrivato a Castelbuono.

La gente è rimasta sorpresa nel sentire la mia storia, nello scoprire che dopo 150 anni dall’emigrazione del mio avo, uno dei suoi discendenti è tornato alle origini portando l’eredità di chi era Francesco Fiasconaro. E qui approfitto per menzionare le persone fantastiche che ho incontrato… il signor Santino Fiasconaro che da lontano e senza conoscermi, quando ero ancora in Perù, mi ha procurato il numero di telefono del sindaco e gli ha raccontato il mio caso; a Dorotea Biundo, la migliore avvocata d’Italia, che quando ha saputo del mio caso non ha esitato ad aiutarmi, ha addirittura organizzato un incontro in comune con tutti i funzionari per presentare la mia richiesta, al sindaco Mario Cicero che ha mostrato il suo sostegno da quando sono arrivato, ha condiviso con me la sua tavola a Natale (con lui ho mangiato la mia prima pizza italiana, alla Forgia del Gusto di Domenico Cicero, la migliore che abbia mai mangiato) e non mi ha fatto sentire solo durante tutto il processo, grazie all’amicizia di signori che sono diventati la mia famiglia a cena ogni sabato come Pina Biundo, Alessandra Sparacino, Vincenza Ferrauto e Mario Macaluso con cui ho imparato a fare biscotti, dolci e pizza, Antonella Fiasconaro con cui avevamo già parlato su fb e quando sono arrivato qui, ogni volta che ci incontravamo mi parlava come un amico di una vita, Giorgio Ricotta e Andrea La Grua che erano quella dose di amici della mia età (+/-) per non perdere l’abitudine, non posso dimenticare l’artefice di tutto questo capolavoro, la signora Anna Lupo responsabile dell’anagrafe e stato civile, perché questa era la prima procedura di questa natura qui, ha avuto la pazienza di informarsi, fare domande e insieme alle sue colleghe di lavoro Enza Macaluso e @anna mazzola mi hanno aiutato e supportato in tutto.

E non potevo finire, senza citare le due persone che qui in Italia sono state praticamente la mia famiglia, la signora Lidia Conti e il signor Pietro Scancarello, per loro ero letteralmente come un figlio (e mi hanno sempre fatto sentire così) , i pomeriggi nelle loro case, i pranzi e le cene, i consigli per conoscere il paese, senza dubbio tutto è diventato più sereno sapendo che contavo su di loro per tutto e in ogni momento, e loro sanno che contano anche su di me in qualunque cosa accada la loro via.

Oggi posso dire, dopo un’avventura iniziata quasi per caso, che SONO ITALIANO, che ho completato il viaggio di ritorno da Lima (Perù) alla Sicilia che il mio avo Francesco non poteva fare. L’unica cosa che posso aggiungere è NON RINUNCIARE MAI AI SUOI SOGNI.


A los 18 años, cuando empecè a trabajar naciò en mi el deseo de emigrar, de vivir en Europa, poder viajar y conocer otras realidades y sociedades; el dìa a dìa, estudio, trabajo y/o rutina fueron haciendo que ese sueño se quedara relegado; sin embargo, hace casi 2 años (abril 2021) volviò a aparecer, con fuerza, determinaciòn y hasta vehemencia.

Descubrì que la ciudadanìa italiana no tiene lìmite generacional (cosa que en la familia se habìa contado por años), descubrì que era posible, pero no me imaginè lo complicado que iba a resultar; cuando empecè con esta aventura algunos hasta pensaban que estaba loco, buscar antepasados de la segunda mitad de 1800, actas en Italia, Mollendo, Arequipa, etc…. cosas de la vida me habìan hecho crecer sin tener contacto con la familia Fiascunari sin embargo esta vez, todo esto, no hizo mella en mi deseo, en mi plan y en mi meta.

Cuando todo se complicaba (pues el consulado italiano en Perù no recibìa solicitudes) decidì viajar, a la aventura elegì ir al pueblo de mi antepasado (padre de mi tatarabuelo), no hubo mejor decisiòn… pese a ello fue todo dificil, reunir el dinero para el viaje, hablar en el trabajo para seguir a distancia, hacer un viaje larguìsimo (que incluyò perder la conexiòn en Madrid), luego de un viaje de 55 horas arrivè a Castelbuono.

Las personas se sorprendìan al escuchar mi historia, al saber que luego de 150 años de la emigraciòn de mi antepasado, uno de sus descendientes regresaba a su origen portando el legado de quien fuè Francesco Fiasconaro. Y aquì aprovecho en mencionar a las grandes personas que conocì… al señor Santino Fiasconaro que a la distancia y sin conocerme, cuando aùn estaba en Perù, me consiguiò el telèfono del alcalde y le contò de mi caso; a la dra. Dorotea Biundo, la mejor abogada de Italia, que cuando supo de mi caso no dudo en ayudarme, incluso organizò un encuentro en la comuna con todos los funcionarios para presentar mi solicitud, al alcalde Mario Cicero que desde que lleguè me mostrò su apoyo, compartiò su mesa en navidad conmigo (y que me invitò mi primera pizza en Italia) y no ha dejado que me sienta sòlo en todo el proceso, a la amistad de señores que se volvieron mi familia en cada cena de los sàbados como Pina Biundo, Alessandra Sparacino, Enza Ferrauto y Mario Macaluso con los que aprendì a hacer galletas, dulces y pizza, a Antonella Fiasconaro que ya habìamos hablado por fb y al llegar aquì, cada vez que nos encontramos me hablò como a un amigo de toda la vida, a Giorgio Ricotta y Andrea La Grua que fueron esa dosis de amigos de mi edad (+/-) para no perter la costumbre, no puedo olvidar tampoco a la artìfice de todo este trabajo, la señora Anna Lupo responsable del anagrafe y registro civil, ya que este fue el primer procedimiento de esta naturaleza aquì, tuvo la paciencia de informarse, preguntar, averiguar y junto a sus collegas de trabajo Enza Macaluso y @anna mazzola me atendieron y apoyaron en todo.

Y no podìa terminar, sin mencionar a las dos personas que aquì en Italia fueron pràcticamente mi familia, la señora Lidia Conti y el señor Pietro Scancarello, para ellos fui literalmente como un hijo (y vaya que me hicieron sentir asì), las tardes en sus casas, los almuerzos y cena, los tips para conocer el pueblo, sin duda que todo se hizo màs llevadero sabiendo que contaba con ellos para todo y en todo momento, y saben que ellos tambièn cuentan conmigo en lo que se presente.

Hoy puedo decir, despuès de una aventura que empezò pràcticamente de casualidad, que SOY ITALIANO, que cumplì el viaje de regreso desde Lima hasta Sicilia que mi antepasado Francesco no pudo realizar. Lo ùnico que puedo agregar es NUNCA RENUNCIEN A SUS SUEÑOS.

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